Capitolo 13
La sua voce, roca e calda ripete come un mantra il mio nome
mentre le labbra scivolano lungo la pelle del collo e le mani accarezzano il
mio corpo, mentre affondo le mie tra i suoi capelli.
Mi osserva, il verde incupito dal'eccitazione che pervade i
nostri corpi, splendido l'unica parola che compare nella mente alla vista del
suo volto illuminato da un sorriso sincero.
- Bella, sei… -
Non gli do tempo di finire la frase che incollo le mie
labbra alle sue, allo stesso tempo intreccio le gambe dietro la sua schiena, un
chiaro invito a non fermarsi e continuare.
- Ok tesoro, indietro non si torna. -
Lo sento muoversi sopra il mio corpo, la mia carne avvolge
la sua eccitazione, mentre dolcemente la spinge dentro me, quasi avesse paura
di farmi male.
Sospiri affollano il mio orecchio. Si ferma il viso sulla mia
spalla.
Occhi negli occhi, un perdersi dentro le nostre anime, un
sorriso mentre con movimenti lenti, profondi ricomincia a spingersi dentro me,
vado incontro alle sue spinte, quasi ne andasse della mia vita. Voglio sentirlo,
ancora di più.
Per anni ho sognato questo momento ed ultimamente è stato un
sogno ricorrente tanto che ho quasi paura
che in verità stia dormendo.
Labbra tracciano scie bollenti lungo il collo mente le mani
accarezzano le gambe, portandole sulle sue spalle.
Mi osserva come se fossi una pietanza prelibata e affamato
si lecca le labbra, negli occhi la luce del desiderio, dell'eccitazione.
Continua a spingersi in me con rinnovato vigore
e nello stesso tempo una sua mano va ad accarezzare la mia eccitazione
già gonfia per lui, basto poco per farmi scoppiare in un orgasmo infinito, le
mani artigliano il lenzuolo sotto di noi, volendolo quasi strappare. In
ginocchio davanti, un sorriso felice sul volto mentre osserva il mio corpo
attraversato dagli ultimi brividi
- sei bellissima! -
Inizia a muoversi con rinnovato vigore, una mano sulla mia
intimità, intenta a stimolare ancora di più il mio clitoride già gonfio ed allo
stremo, mentre l'altra accarezza con decisione ogni angolo del mio corpo che
riesce a raggiungere, fino arrivare al mio seno. Lo palpa, lo stringe pizzica.
Porta la bocca sul capezzolo per continuare la tortura con labbra e denti,
aumentando così lo stato di deliro in cui mi trovo e mi ritrovo ad invocare
anche la luna e le stelle oltre ad ogni santo presente in paradiso.
Si ferma ancora perso in me e punta il suo sguardo nel punto
esatto in cui i nostri corpi sono ancora uniti. Movimenti lenti, profondi, si
muove senza spostare gli occhi, sembra completamente rapito dalla vista della
sua eccitazione che sprofonda in me.
Completamente esposta a lui, mi porto le mani sul volto
sentendo l'imbarazzo pervadermi il corpo. Non dovrebbe essere questo il momento
per diventare rossi, eppure il suo sguardo mi sta trasformando in un pomodoro.
- Lasciati ammirare, perché... in vita mia ….. - gli ansimispezzano la sua voce - non ho mai…visto
nulla…di più erotico e bellissimo di noi che ci amiamo. -
Si piega e bacia dolcemente le mie labbra mentre si spinge
ancora più in profondità, altre due spinte e porta indietro la testa, mentre un
verso liberatorio risuona nell'aria, nello stesso tempo in cui s' abbandona
alle scosse del suo orgasmo.
Lo stringo al mio petto, quasi con la paura che questo
momento possa svanire come un bel sogno alle prime luci dell'alba.
Lo sento muoversi e mi sto già preparando a scappare da
questo letto quando mi sento afferrare per i fianchi e trascinare verso il suo
petto caldo, mentre le braccia mi avvolgono in un abbraccio.
Le sue labbra sfiorano la fronte lucida, mentre mi stringe
sempre più forte,
- non i scappi più Bella, mai più. -
Un timido sorriso, prende vita sulle mie labbra e mentre la
mia mano viaggia lungo il suo petto, disegnando la linea dei suoi muscoli, mi
stringo a lui aspirando profondamente il suo profumo.
Non so per quanto tempo rimaniamo così stretti l'uno
all'altro, con la mia testa appoggiata al suo petto. Mi beo di questo momento
di quiete, vagando con la mente in posti raggiungibili solo nei sogni.
La sua voce mi riporta alla realtà.
- Sai, la prima volta che ti ho
visto - sposto la testa per poterlo guardare in faccia
- eri un mostro - lo dice guardandomi negli occhi, con tono serio anche se i suoi occhi sono dolci. - Ma i tuoi occhi sono stati sempre bellissimi. - Accompagna le ultime parole con un sorriso per poi accarezzare lentamente la forma dei miei occhi.
- eri un mostro - lo dice guardandomi negli occhi, con tono serio anche se i suoi occhi sono dolci. - Ma i tuoi occhi sono stati sempre bellissimi. - Accompagna le ultime parole con un sorriso per poi accarezzare lentamente la forma dei miei occhi.
- Ah grazie!! prima mi paragoni
a Nessie, il mostro di Lock Ness, poi a distanza di anni me lo vieni anche a
ricordare? Beh sappi che per moltissimo tempo ti ho odiato per questo. - Un
piccolo broncio increspa le mie labbra, più per non scoppiare a ridere che per
lo spiacevole ricordo che ha evocato.
La sua risata si diffonde per
la camera come la più soave delle melodie, le braccia forti a stringermi al suo
petto caldo un bacio appena accennato tra i miei capelli, per poi spostarsi
lungo il viso fino ad impossessarsi delle mie labbra, la sua lingua che
lambisce la mia tanto da togliermi il fiato, per poi staccarsi ed osservarmi
con il suo sorriso sghembo da presa per il culo
- Scusami amore ma non puoi
negare che la prima volta che ti ho visto tra occhialoni ed apparecchio
sembravi una coppia di ugly Betty, definirti mostro di Lock Ness era farti un
complimento.-
Quasi non mi accorgo delle
ultime parole che pronuncia, la mia attenzione s'è fermata all' "amore".
Lo guardo a bocca aperta,
cercando di capire se pensa davvero ciò che ha detto oppure gli è scivolato via
dalle labbra, senza rendersi conto, senza accorgersi dell'effetto che ha su di
me. E' tranquillo e purtroppo non sembra essersi accorto di ciò che ha detto e
questo mi fa capire solo una cosa, che per lui non sono altro che una della
tante che gli ha scaldato il letto.
Lentamente mi allontano da lui
e passo la mano tra i capelli aggrovigliati, con la morte nel cuore cerco con
lo sguardo i miei vestiti e non troppo lontano dal letto vedo la mia camicetta,
mi allungo leggermente per prenderla e senza guardare nella sua direzione la
indosso. Mi alzo da quel letto che sembra urlarmi contro, ma in questo momento
ho bisogno di prendere le distanze un attimo, di stare da sola e riflettere.
Edward osserva ogni mio
movimento senza dire una parola, sembra quasi stia studiando ogni mia mossa.
Afferro il resto dei vestiti e mi fiondo in bagno. Osservo il mio viso allo
specchio, oltre al nido di rondini che ho sulla testa vedo solo una ragazza con
due enormi occhi scuri e lucidi, un viso accaldato e le labbra rosse e gonfie
per i baci scambiati. Rimango ad osservare la mia immagine allo specchio, senza
vedermi veramente. Cosa diavolo mi è saltato in mente? Come ho potuto lasciarmi
andare così, stupida che non sono altro. Devo dimenticare ogni attimo di questo
pomeriggio, meglio fare un bel passo indietro, anche se è troppo tardi.
- Edward…. è, no così non va
bene. Edward forse dobbiamo…No neanche così - prendo un bel respiro e fisso
nuovamente la mia immagine. Che stupida che sono! Provare davanti lo specchio
un discorso per tagliare i ponti con lui. Prendo un bel respiro
- Edward è meglio se
dimentichiamo quello che è successo poco fa, è sbagliato e sicuramente fuori
luogo visto che… -
- Dimmelo guardandomi in faccia
Bella. -
La voce di Edward mi coglie di
sorpresa facendomi sussultare, lo sguardo si alza automaticamente e lui è lì,
dietro di me che mi osserva attraverso lo specchio, il torso nudo e i capelli
ancora più scompigliati sono qualcosa d'incredibile da vedere, ma i suoi occhi…
i suoi sono disarmanti, con una tristezza profonda che prima non c'era.
- Dimmelo mentre fissi i tuoi
occhi nei miei. Ma devi essere convincente, mi devi dire che mentre mi guardi
non vedi i nostri corpi uniti e le nostre mani intrecciate. Dimmi che non
risenti l'eco dei nostri sospiri, - avvicina il suo corpo al mio e mantenendo
un contatto visivo con i miei occhi, s'avvicina al mio orecchio per continuare
a sussurrare con voce roca e calda il suo discorso. - Dimmelo Bella e tutto tra
noi tornerà come prima di tutta questa pazzia che ci ha avvolti come una calda
coperta. Dimmi che non senti ancora i brividi attraversati il corpo e l'anima
se solo pensi a noi assieme, estasi pura in un piacere infinito. - La sua bocca
sul mio collo ne segue il profilo, nello stesso momento le mani risalgono sui
miei fianchi stringendomi a lui, affonda il viso tra i miei capelli, aspirando
il profumo della mia pelle
- dimmelo Bella, ti prego e,
prometto che poi ti lascerò in pace. -
Non ho tempo per rispondere che
mi ritrovo a fissare il suo petto, le sue mani afferrano con più decisione i
miei fianchi e sollevano il mio corpo fino a farmi sedere sul piano del
lavandino. Le sue labbra sulle mie, fameliche chiedono un bacio che non posso e
non voglio rifiutargli. Cosa mi è passato per la mente? Come potevo porre fine
a questo festival dei sensi che ogni volta mi fa provare? Lo so che alla fine
soffrirò ma adesso, più che mai, voglio potermi godere Edward per quanto più
posso, al poi ci penserò più avanti.
La sua lingua reclama
prepotente la mia finché non la trova, s'accarezzano in modo sensuale, trasmettendomi
scosse al basso ventre. Può solo un bacio eccitarti da morire? Me lo sono
sempre chiesta e non ero mai riuscita a darmi una risposta fino a questo
momento.
Edward si fa largo tra le mie
gambe mentre io mi stringo maggiormente a lui. Le mani risalgono a sfiorare il
profilo del mio corpo su e giù finché non afferra i due lembi della camicia e
li tira, piccoli tintinnii risuonano nell'aria, non me ne curo, presa dal
piacevole assalto di Edward. la sua bocca scivola lungo il mio petto fino a
trovare posto sul mio seno destro, i denti artigliano delicatamente il
capezzolo ormai turgido giocandoci con la lingua e mandandomi fuori di testa.
- Ahhh - non riesco a fermare
il piccoli gridolino di sorpresa, quando
improvvisamente affonda due dita in me. Non riesco a capire più nulla. la sua
bocca sul seno, la mano dentro la mia intimità e l'altra che accarezza ogni
parte che riesce a raggiungere. Lo sento in ogni angolo del mio corpo
- Pronta piccola? - non mi da tempo di rispondere che sento
riempirmi con la sua eccitazione, in profondità, spinge ritmicamente verso di
me, mi ritrovo leggermente inclinata all'indietro sul piano, le mie gambe circondano i suoi fianchi, le
mani vagano sulle sue braccia, disegnando i muscoli contratti per lo sforzo di
tenersi aggrappato al piano e non pesarmi addosso.
Mi ritrovo a gemere a voce alta
senza vergogna e senza pudore, cerco come posso di andare incontro a quelle
spinte profonde mentre il suo respiro mi provoca brividi lungo il collo. La sua
voce roca ridotta in un sussurro
- dimmelo Bella… adesso! Dimmi perché …volevi…finire …tutto…ahhh…questo
-
Mi stringo a lui ancora di più,
quasi ne andasse della mia stessa vita. Aumenta il ritmo, nello steso momento
in cui esplodo in un orgasmo profondo, che scuote ogni mia più piccola cellula
- Edwaaaaaardd - mi ritrovo ad
urlare con tutta la forza che ho in corpo il suo nome mentre mi stringo a lui
cercando di calmare i battiti impazziti del mio cuore e nello stesso momento
anche lui viene sopraffatto dal suo orgasmo, intenso e potente quanto il mio
-
Bellaaaaaaaa…Bella…Bella…Bella… - ripete il mio nome come una cantilena, mi
stringe contro il suo corpo. siamo talmente vicini che posso sentire i nostri
cuori battere all'unisono. Con dolcezza porta una ciocca di capelli ribelli
dietro l'orecchio per poi lasciarmi una delicata serie di baci che partono
dalla guancia per arrivare alle labbra, dove depone due piccoli baci a stampo prima di fissare i
suoi occhi nei miei.
- Adesso che ti ho preso non ti
mollo più piccola. Sei mia, solo mia! - Dice dopo un momento che mi sembra
infinito, mentre un dolce sorriso sghembo illumina il suo volto. Non riesco a
non ricambiarlo e stanca appoggio la mia fronte al suo petto, lasciandomi
dolcemente cullare dalle sue braccia e dalle sue carezze.
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