giovedì 9 agosto 2012

Capitolo 13

La sua voce, roca e calda ripete come un mantra il mio nome mentre le labbra scivolano lungo la pelle del  collo e le mani accarezzano il mio corpo, mentre affondo le mie tra i suoi capelli.
Mi osserva, il verde incupito dal'eccitazione che pervade i nostri corpi, splendido l'unica parola che compare nella mente alla vista del suo volto illuminato da un sorriso sincero.
- Bella, sei… -
Non gli do tempo di finire la frase che incollo le mie labbra alle sue, allo stesso tempo intreccio le gambe dietro la sua schiena, un chiaro invito a non fermarsi e continuare.
- Ok tesoro, indietro non si torna. -
Lo sento muoversi sopra il mio corpo, la mia carne avvolge la sua eccitazione, mentre dolcemente la spinge dentro me, quasi avesse paura di farmi male. 
Sospiri affollano il mio orecchio. Si ferma il viso sulla mia spalla.
Occhi negli occhi, un perdersi dentro le nostre anime, un sorriso mentre con movimenti lenti, profondi ricomincia a spingersi dentro me, vado incontro alle sue spinte, quasi ne andasse della mia vita. Voglio sentirlo, ancora di più. 
Per anni ho sognato questo momento ed ultimamente è stato un sogno ricorrente tanto che ho quasi paura  che in verità stia dormendo.
Labbra tracciano scie bollenti lungo il collo mente le mani accarezzano le gambe, portandole sulle sue spalle.
Mi osserva come se fossi una pietanza prelibata e affamato si lecca le labbra, negli occhi la luce del desiderio, dell'eccitazione. Continua a spingersi in me con rinnovato vigore  e nello stesso tempo una sua mano va ad accarezzare la mia eccitazione già gonfia per lui, basto poco per farmi scoppiare in un orgasmo infinito, le mani artigliano il lenzuolo sotto di noi, volendolo quasi strappare. In ginocchio davanti, un sorriso felice sul volto mentre osserva il mio corpo attraversato dagli ultimi brividi
- sei bellissima! -
Inizia a muoversi con rinnovato vigore, una mano sulla mia intimità, intenta a stimolare ancora di più il mio clitoride già gonfio ed allo stremo, mentre l'altra accarezza con decisione ogni angolo del mio corpo che riesce a raggiungere, fino arrivare al mio seno. Lo palpa, lo stringe pizzica. Porta la bocca sul capezzolo per continuare la tortura con labbra e denti, aumentando così lo stato di deliro in cui mi trovo e mi ritrovo ad invocare anche la luna e le stelle oltre ad ogni santo presente in paradiso.
Si ferma ancora perso in me e punta il suo sguardo nel punto esatto in cui i nostri corpi sono ancora uniti. Movimenti lenti, profondi, si muove senza spostare gli occhi, sembra completamente rapito dalla vista della sua eccitazione che sprofonda in me.
Completamente esposta a lui, mi porto le mani sul volto sentendo l'imbarazzo pervadermi il corpo. Non dovrebbe essere questo il momento per diventare rossi, eppure il suo sguardo mi sta trasformando in un pomodoro.
- Lasciati ammirare, perché... in vita mia ….. - gli ansimispezzano la sua voce - non ho mai…visto nulla…di più erotico e bellissimo di noi che ci amiamo. -
Si piega e bacia dolcemente le mie labbra mentre si spinge ancora più in profondità, altre due spinte e porta indietro la testa, mentre un verso liberatorio risuona nell'aria, nello stesso tempo in cui s' abbandona alle scosse del suo orgasmo.
Lo stringo al mio petto, quasi con la paura che questo momento possa svanire come un bel sogno alle prime luci dell'alba.
Lo sento muoversi e mi sto già preparando a scappare da questo letto quando mi sento afferrare per i fianchi e trascinare verso il suo petto caldo, mentre le braccia mi avvolgono in un  abbraccio.
Le sue labbra sfiorano la fronte lucida, mentre mi stringe sempre più forte,
- non i scappi più Bella, mai più. -
Un timido sorriso, prende vita sulle mie labbra e mentre la mia mano viaggia lungo il suo petto, disegnando la linea dei suoi muscoli, mi stringo a lui aspirando profondamente il suo profumo.
Non so per quanto tempo rimaniamo così stretti l'uno all'altro, con la mia testa appoggiata al suo petto. Mi beo di questo momento di quiete, vagando con la mente in posti raggiungibili solo nei sogni.
La sua voce mi riporta alla realtà.
- Sai, la prima volta che ti ho visto - sposto la testa per poterlo guardare in faccia
- eri un mostro - lo dice guardandomi negli occhi, con tono serio anche se i suoi occhi sono dolci. - Ma i tuoi occhi sono stati sempre bellissimi. - Accompagna le ultime parole con un sorriso per poi accarezzare lentamente la forma dei miei occhi.
- Ah grazie!! prima mi paragoni a Nessie, il mostro di Lock Ness, poi a distanza di anni me lo vieni anche a ricordare? Beh sappi che per moltissimo tempo ti ho odiato per questo. - Un piccolo broncio increspa le mie labbra, più per non scoppiare a ridere che per lo spiacevole ricordo che ha evocato.
La sua risata si diffonde per la camera come la più soave delle melodie, le braccia forti a stringermi al suo petto caldo un bacio appena accennato tra i miei capelli, per poi spostarsi lungo il viso fino ad impossessarsi delle mie labbra, la sua lingua che lambisce la mia tanto da togliermi il fiato, per poi staccarsi ed osservarmi con il suo sorriso sghembo da presa per il culo
- Scusami amore ma non puoi negare che la prima volta che ti ho visto tra occhialoni ed apparecchio sembravi una coppia di ugly Betty, definirti mostro di Lock Ness era farti un complimento.-
Quasi non mi accorgo delle ultime parole che pronuncia, la mia attenzione s'è fermata all' "amore".


Lo guardo a bocca aperta, cercando di capire se pensa davvero ciò che ha detto oppure gli è scivolato via dalle labbra, senza rendersi conto, senza accorgersi dell'effetto che ha su di me. E' tranquillo e purtroppo non sembra essersi accorto di ciò che ha detto e questo mi fa capire solo una cosa, che per lui non sono altro che una della tante che gli ha scaldato il letto.
Lentamente mi allontano da lui e passo la mano tra i capelli aggrovigliati, con la morte nel cuore cerco con lo sguardo i miei vestiti e non troppo lontano dal letto vedo la mia camicetta, mi allungo leggermente per prenderla e senza guardare nella sua direzione la indosso. Mi alzo da quel letto che sembra urlarmi contro, ma in questo momento ho bisogno di prendere le distanze un attimo, di stare da sola e riflettere.
Edward osserva ogni mio movimento senza dire una parola, sembra quasi stia studiando ogni mia mossa. Afferro il resto dei vestiti e mi fiondo in bagno. Osservo il mio viso allo specchio, oltre al nido di rondini che ho sulla testa vedo solo una ragazza con due enormi occhi scuri e lucidi, un viso accaldato e le labbra rosse e gonfie per i baci scambiati. Rimango ad osservare la mia immagine allo specchio, senza vedermi veramente. Cosa diavolo mi è saltato in mente? Come ho potuto lasciarmi andare così, stupida che non sono altro. Devo dimenticare ogni attimo di questo pomeriggio, meglio fare un bel passo indietro, anche se è troppo tardi.
- Edward…. è, no così non va bene. Edward forse dobbiamo…No neanche così - prendo un bel respiro e fisso nuovamente la mia immagine. Che stupida che sono! Provare davanti lo specchio un discorso per tagliare i ponti con lui. Prendo un bel respiro
- Edward è meglio se dimentichiamo quello che è successo poco fa, è sbagliato e sicuramente fuori luogo visto che… -
- Dimmelo guardandomi in faccia Bella. -
La voce di Edward mi coglie di sorpresa facendomi sussultare, lo sguardo si alza automaticamente e lui è lì, dietro di me che mi osserva attraverso lo specchio, il torso nudo e i capelli ancora più scompigliati sono qualcosa d'incredibile da vedere, ma i suoi occhi… i suoi sono disarmanti, con una tristezza profonda che prima non c'era.
- Dimmelo mentre fissi i tuoi occhi nei miei. Ma devi essere convincente, mi devi dire che mentre mi guardi non vedi i nostri corpi uniti e le nostre mani intrecciate. Dimmi che non risenti l'eco dei nostri sospiri, - avvicina il suo corpo al mio e mantenendo un contatto visivo con i miei occhi, s'avvicina al mio orecchio per continuare a sussurrare con voce roca e calda il suo discorso. - Dimmelo Bella e tutto tra noi tornerà come prima di tutta questa pazzia che ci ha avvolti come una calda coperta. Dimmi che non senti ancora i brividi attraversati il corpo e l'anima se solo pensi a noi assieme, estasi pura in un piacere infinito. - La sua bocca sul mio collo ne segue il profilo, nello stesso momento le mani risalgono sui miei fianchi stringendomi a lui, affonda il viso tra i miei capelli, aspirando il profumo della mia pelle
- dimmelo Bella, ti prego e, prometto che poi ti lascerò in pace. -
Non ho tempo per rispondere che mi ritrovo a fissare il suo petto, le sue mani afferrano con più decisione i miei fianchi e sollevano il mio corpo fino a farmi sedere sul piano del lavandino. Le sue labbra sulle mie, fameliche chiedono un bacio che non posso e non voglio rifiutargli. Cosa mi è passato per la mente? Come potevo porre fine a questo festival dei sensi che ogni volta mi fa provare? Lo so che alla fine soffrirò ma adesso, più che mai, voglio potermi godere Edward per quanto più posso, al poi ci penserò più avanti.
La sua lingua reclama prepotente la mia finché non la trova, s'accarezzano in modo sensuale, trasmettendomi scosse al basso ventre. Può solo un bacio eccitarti da morire? Me lo sono sempre chiesta e non ero mai riuscita a darmi una risposta fino a questo momento.
Edward si fa largo tra le mie gambe mentre io mi stringo maggiormente a lui. Le mani risalgono a sfiorare il profilo del mio corpo su e giù finché non afferra i due lembi della camicia e li tira, piccoli tintinnii risuonano nell'aria, non me ne curo, presa dal piacevole assalto di Edward. la sua bocca scivola lungo il mio petto fino a trovare posto sul mio seno destro, i denti artigliano delicatamente il capezzolo ormai turgido giocandoci con la lingua e mandandomi fuori di testa.
- Ahhh - non riesco a fermare il piccoli gridolino di  sorpresa, quando improvvisamente affonda due dita in me. Non riesco a capire più nulla. la sua bocca sul seno, la mano dentro la mia intimità e l'altra che accarezza ogni parte che riesce a raggiungere. Lo sento in ogni angolo del mio corpo
- Pronta piccola? -  non mi da tempo di rispondere che sento riempirmi con la sua eccitazione, in profondità, spinge ritmicamente verso di me, mi ritrovo leggermente inclinata all'indietro sul piano,  le mie gambe circondano i suoi fianchi, le mani vagano sulle sue braccia, disegnando i muscoli contratti per lo sforzo di tenersi aggrappato al piano e non pesarmi addosso.
Mi ritrovo a gemere a voce alta senza vergogna e senza pudore, cerco come posso di andare incontro a quelle spinte profonde mentre il suo respiro mi provoca brividi lungo il collo. La sua voce roca ridotta in un sussurro
- dimmelo Bella… adesso!  Dimmi perché …volevi…finire …tutto…ahhh…questo -  
Mi stringo a lui ancora di più, quasi ne andasse della mia stessa vita. Aumenta il ritmo, nello steso momento in cui esplodo in un orgasmo profondo, che scuote ogni mia più piccola cellula
- Edwaaaaaardd - mi ritrovo ad urlare con tutta la forza che ho in corpo il suo nome mentre mi stringo a lui cercando di calmare i battiti impazziti del mio cuore e nello stesso momento anche lui viene sopraffatto dal suo orgasmo, intenso e potente quanto il mio
- Bellaaaaaaaa…Bella…Bella…Bella… - ripete il mio nome come una cantilena, mi stringe contro il suo corpo. siamo talmente vicini che posso sentire i nostri cuori battere all'unisono. Con dolcezza porta una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio per poi lasciarmi una delicata serie di baci che partono dalla guancia per arrivare alle labbra, dove depone  due piccoli baci a stampo prima di fissare i suoi occhi nei miei.
- Adesso che ti ho preso non ti mollo più piccola. Sei mia, solo mia! - Dice dopo un momento che mi sembra infinito, mentre un dolce sorriso sghembo illumina il suo volto. Non riesco a non ricambiarlo e stanca appoggio la mia fronte al suo petto, lasciandomi dolcemente cullare dalle sue braccia e dalle sue carezze.

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