giovedì 28 giugno 2012

Capitolo 1

Ogni notte lo stesso sogno, ogni mattina la solita delusione. E' più di un mese che continuo così, da quando l'ho rivisto.

***
Controllo un'ultima volta l'orologio al mio polso e la situazione non cambia, sono sempre in ritardo.  Mi dirigo come una furia verso l'ascensore che si sta chiudendo e prima che le porte  si uniscano, mi ci fiondo dentro.
- Sono in ritardo, lo so non dire nulla!-  annuncio, entrando in ufficio, prima che Mary la mia collega, possa farmi notare il mio ennesimo ritardo
mi dirigo alla mia scrivania, accendo il pc, scarico le mail dei clienti, ricontrollo i documenti di oggi, tutto alla velocità della luce
- tesoro puoi anche rilassarti. Io non ti dico nulla ma sappi che il capo è già arrivato e... - l'interrompo all'istante, ho già sentito quello che non avrei voluto mai sentire: il capo è già arrivato.
- Si si va bene, ho capito -
Prendo un bel respiro e mi dirigo nel suo ufficio, un leggero colpo alla porta ed entro senza aspettare la risposta
- papà scusami ma... - Le parole mi muoiono in gola quando alzando lo sguardo mi accorgo che chi è seduto dietro l'austera scrivania di mio padre non è lui ma ...
- dov'è mio padre?- chiedo scorbutica all'essere che si trova davanti a me.
  Un sorriso beffardo affiora sulle sue labbra, i suoi occhi viaggiano sul mio corpo, quasi volesse studiarmi, anzi mi sta proprio studiando.
- Miss Swan è un vero piacere rivederla. - un ghigno sulle sue labbra
- non posso dire lo stesso... mr. Cullen. -
Vedo un pugno contrarsi sul legno lucido della scrivania per un secondo, per poi picchiare aprirsi picchiare leggermente le dita sulla superficie.
-  Sono felice di sapere che la mia presenza non è di tuo gradimento, ma ti dovrai abituare. Lavoreremo fianco a fianco, cara Isabella -  un ghigno beffardo si dipinge sul suo volto, quasi a compiacersi di questa situazione. .
- Da oggi il tuo capo sono io, è a me che devi rendere conto in tutto e per tutto, intesi? - I suoi occhi sono quelli di un predatore, di un feroce animale pronto a balzare addosso al proprio pranzo, li fissa nei miei, posso vedere il fuoco della determinazione che li anima, il nostro gioco di sguardi può sembrare qualcosa d'infantile ma se dovessi spostare adesso lo sguardo perderei .
- Se non ricordo male sei all'università giusto? -
- Si manca poco alla laurea - lo vedo annuire con la testa e poi prendere un foglio ed iniziare a scrivere, che diamine sta facendo
- Quale? -
- Quale cosa?- Inebetita da quella domanda, non capisco a cosa si riferisce
- Quale corso stai seguendo? - Lo vedo giocare con la stilo, sottolineando la sua ansia di ottenere una risposta
- Economia e Commercio, settore turistico, perché? - Non dice nulla, abbassa semplicemente lo sguardo sul foglio e scrive ancora.
- Quanto ti manca a laurearti? - Non capisco dove voglia arrivare
- Un mese al massimo un mese e mezzo. Perché?- Sputo l'ultima parola con rabbia ed acidità, per evidenziare il mio  astio nei suoi confronti
Dopo un tempo, a mio avviso interminabile, fissa i suoi occhi dentro i miei e sorride, ma è come se volesse trattenere una risata, due colpi di tosse per ritrovare la serietà e con tutta calma mi dà una notizia che mi lascia basita.
- Bene Bella, un domani la baracca, come saprai è anche tua, quindi anche tu dovrai dirigerla e devi conoscere tutti i suoi reparti e... -
- Cosa stai dicendo? - vedo la sua occhiata ammonitrice per cui decido di ascoltare e basta

- come stavo dicendo, prima della tua interruzione, quando dico tutti i reparti intendo proprio tutti, perciò domani mattina non disturbarti ad indossare il tuo bel completo, inizi a lavorare con le cameriere ai piani. - Rimango stupita da quella notizia che cavolo gli viene in mente , non riesco ad evitare che la mia bocca si apra per lo stupore che hanno avuto su di me quelle parole.
- Edward che vuol... - mi fissa e con una lentezza da far esasperare anche un bradipo si appoggia allo schienale della poltrona di mio padre, le mani intrecciate davanti alla bocca, per poi riprendere a parlare

- prima di tutto per te da oggi sono mr Cullen,  naturalmente il lei è d'obbligo, poi per il prossimo mese lavorerai nei vari settori dell'albergo, iniziando dalle cameriere ai piani. Per oggi prenditi la giornata libera, cara la mia Bella, se vuoi lavorare  qui da questo momento devi guadagnartelo, non esiterò a licenziarti anche se sei la figlia di uno dei soci. E' tutto, puoi andare. -

Totalmente sconvolta, lo vedo girarsi verso la finestra alle sue spalle e non prestarmi più attenzione, non so se piangere o ridere di questa situazione. Senza esitare oltre me ne vado.

Chiudo il pc, prendo il mio cappotto e me ne vado, mi ha dato il giorno libero, bene! Cellulare alla mano compongo il numero di mio padre,

- Tesoro! Che succede, come mai mi chiami a quest'ora?- La voce ansiosa arriva metallica al mio orecchio.

- Ma non so, ti costava molto avvertirmi che da oggi fino a data da destinarsi sarai sostituito da Edward Cullen? Quel ragazzo mi odia, non perde occasione per mettermi in ridicolo con situazioni al quanto imbarazzanti - non riesco a trattenere un tono rabbioso mentre mi rivolgo a lui.

Sento la sua risata scoppiare all'improvviso e non riesco più a trattenere l'ira - papà! Insomma è una cosa importante -

- ok ok, scusa ma mi è difficile immaginare  Edward come lo descrivi tu, insomma lui è... -

- si, lo so, è il figlio del tuo socio e lo conosci da anni, ma ti assicuro che con me si comporta in maniera meschina , infatti oggi mi ha comunicato che da domani dovrò lavorare con le cameriere ai piani, capisci?! -

- Cosa? Davvero ha fatto... -

- Si! - affermo con un piccolo sorriso di vittoria sul volto, sorriso che sparisce non appena mio padre ricomincia a ridere.

- Devo ammetterlo Bels, quel ragazzo è un vero genio, io non ci avrei mi pensato. Ora tesoro, ti devo lasciare. C'è stato un imprevisto in un nostro albergo a Los Angeles, di conseguenza come ti ha già detto lui, Edward sarà il capo, mi raccomando tesoro, comportati come si deve e non mettergli i bastoni tra le ruote... -

- si come no -

- Bella ricorda per il bene della società. -

Non posso evitare di grugnito di disapprovazione. - Va bene per il bene della società - dopo un ultimo saluto chiudo la chiamata.
 Non è servito a niente. M'incammino alla fermata dell'autobus, mandando un sms ad Alice, ho bisogno di sfogare i miei pensieri sull'essere Cullen.


martedì 26 giugno 2012




Ogni volta che lo vedo mi commuovo e non finirò mai di ringraziare due persone fantastiche. Lady Masen e Red Rose. Vi adoro! Grazie grazie grazie

lunedì 25 giugno 2012

Edward
Sono appena arrivato al ricevimento organizzato da Charlie, non avevo voglia di essere presente, specialmente dopo 10 ore di volo, ma purtroppo la mia posizione m'impedisce di evitare certe "occasioni speciali" come le ha chiamate lui. Certo la laurea della figlia è un 'occasione che va festeggiata ma io potevo benissimo starmene a casa, invece no, mi tocca stare qua, sorridere a tutte queste persone di cui non me ne frega nulla. Prima o poi mi verrà una paralisi facciale per colpa del sorriso di circostanza che mi sono stampato sul viso, santo cielo, non sento più i muscoli del volto. Giuro che se la signora Adams non la smette con tutte queste domande la uccido, il marito mi ringrazierà.
- Ah sei qui finalmente! - una voce tanto squillante quanto fastidiosa mi fa girare nella sua direzione
- se mi vedi vuol dire che sono qui, Alice. - Non presto più attenzione alla signora Adams e mi concentro sulla meravigliosa creatura che ho davanti agli occhi, alta poco più di un elfo, capelli corvini corti e scompigliati, grandi occhi blu evidenziati dal trucco impeccabile, colei che considero a tutti gli effetti la mia sorellina, si presenta in tutta la sua bellezza.
- Spiritoso come sempre, Edward. Come stai, è andato bene il viaggio? Sei stanco, hai già visto i tuoi? 
- Tutto bene tesoro, loro non sono ancora riuscito a vederli e...scusa, ma non è tuo marito quello che sta avendo la peggio con quella biondina esplosiva? - Domando tentando di sviare il suo interesse da me a lui, per fortuna il mio intento riesce, un attimo e vedo gli occhi vispi della "nana" che si muovono alla ricerca di Jasper
- Oh per la miseria ma quella ancora non ha capito che lui è un uomo sposato? Scusa Edward non sparire, ci vediamo dopo. -
Un cenno col capo è l'unica risposta che mi sento di darle.
- Che sgradevole sorpresa! Edward Cullen, che ci fai qui?- Il mio intento di servirvi una tartina viene bloccato da quella voce odiosa,
- Jacob Black, posso dire lo stesso di te. Io sono stato invitato tu?- 
- prima o poi dovrai saperlo, stasera chiederò alla festeggiata di sposarmi. - Posso sentire il suo orgoglio nel pronunciare quelle parole, la luce dei suoi occhi mi da conferma. 
- I miei complimenti! -
***
Guardo con attenzione il suo corpo, è la creatura più bella che ho mai visto in vita mia, il vestito nero aderisce perfettamente alle curve del suo corpo, lasciando la schiena completamente nuda e la sua profonda scollatura a lascia alla mercé di sguardi affamati che senza alcun pudore si posano sul suo fondo schiena, non sopporto più questa situazione.


Afferro i due calici di champagne che il cameriere porta in equilibrio sul suo vassoio e mi avvicino a lei nel momento esatto in cui la sua risata riecheggia nell'aria, senza badare ai suoi interlocutori, le porgo il fluite e con una scusa mi porgo verso di lei:
- ti voglio Bella! - la mia voce è tremendamente roca da quanto sono eccitato, è da quando l'ho vista apparire con indosso quel stupendo vestito che l'unica cosa a cui penso è: " la voglio". La vedo fremere a quella domanda inaspettata soffiata al suo orecchio, nessuna altra reazione
- adesso Bella, ti voglio adesso! -  non ammetto repliche,e lei lo capisce, lentamente finisce il suo drink, senza spostare il suo sguardo dal mio, sorride e chiede scusa alle persone che ci circondano e si allontana, la distanza di tre passi dal gruppetto mi affretto a raggiungerla.
Avvolgo il suo polso con la mia mano e la conduco in camera, una volta dentro chiudo la porta a chiave, la osservo mentre si guarda intorno,  lentamente mi avvicino alle sue spalle e le poggio le mani sui fianchi e la spingo verso di me dove la mia erezione si fa sempre più presente.
Bella si accorge di questa situazione e lentamente inizia a strusciarsi lungo il mio corpo per farmi impazzire e ci sta riuscendo benissimo, ma ora mi voglio divertire io, deve pagare per essersi mostrata così bella davanti a tutti.
- Mi vuoi Bella? - la mia voce non nasconde la mia irritazione, è tagliente, quasi glaciale, nello stesso momento spingo verso di lei il bacino, un gemito lascia le sue labbra rosse,
- non hai risposto, Bella, non ho capito quello che hai detto? -
- Si Edward ti voglio -
adoro sentire queste parole dalla sua voce, mi allontano dal suo corpo che è una continua tentazione per me e mi avvicino alla poltrona sfilandomi la cravatta prendo tempo per aprire i bottoni della camicia,  poi mi accomodo e la osservo, a lungo, da capo a piedi e quello che vedo mi piace e tanto anche, ma mi piace molto di più vederla nuda
- bene adesso farai ciò che ti dico e poi vedremo, spogliati! -
un ordine il mio seguito dal mio sorriso sghembo. Mi guarda e vedo i suoi occhi accendersi di passione, lentamente porta le mani al collo per slacciare il vestito, un attimo ed è nuda davanti a me, un piccolo perizoma a coprirle l'intimità  ai piedi dei sandali neri che slanciano ulteriormente la sua figura,
- vieni qua e voltati - lei sorridendo si avvicina a me, lentamente con una carezza porto la mia mano sulla sua intimità trovandola leggermente eccitata
- è per me che sei così? - Bella annuisce, sa che ad ogni mia domanda deve rispondere
- lo vuoi? - le ripeto mentre con una mano accarezzo il mio membro dolorante che chiede sollievo lei annuisce ancora una volta
- allora prendilo - e mentre dico così le vedo inginocchiarsi tra le mie gambe.
Sento la sua lingua calda, morbida accarezzare la mia erezione, le mani accarezzano la pelle sensibile delle mie gambe, fino ad arrivare al punto del mio piacere, accarezza l'erezione mentre piccoli baci lievi come battiti di ciglia ne percorrono la lunghezza, sento il caldo della sua bocca avvolgerla, le sue mani senza sosta torturano ogni parte del mio corpo che riesce a raggiungere, i suoi occhi cercano i miei, li trovano, s'incatenano per istanti interminabili.
Non capace di rimanere impassibile, affondo le dita tra i suoi lunghi capelli scuri e accarezzo delicatamente le sue guance, prendendolo come un incoraggiamento, Bella aumenta il ritmo, su giù su giù, mi sta facendo morire, adoro tutto di questa ragazza, il suo essere sicura ma allo stesso tempo timida, dolce ma anche aggressiva un mix esplosivo che mi fa morire.
Un attimo ed il piacere esplode in me, travolgendomi come un fiume in piena, butto all'indietro la testa respirando quasi a fatica, e invocando in una cantilena il suo nome, non so quanto rimango in questa posizione e Bella ancora inginocchiata tra le mie gambe continua a darmi un piacere incredibile.
Afferro la sua mano e la porto su di me, m'impossesso famelico di quelle labbra peccaminose
- sei stata meravigliosa - lei sorride timida e mi fa impazzire questa cosa
- toccati, Bella, voglio vedere che ti tocchi mentre immagini che sono io a farlo. -
Lentamente si alza dal mio corpo, lasciando una carezza al mio petto. La vedo distendersi al centro  del letto e mentre incatena i suoi occhi ai miei le sue mani iniziano a viaggiare lungo il suo corpo.
Delicatamente sfiora il suo seno sinistro disegnando ghirigori immaginari, mentre la sua mano scivola verso il ventre piatto e poi sempre più giù per poi tornare indietro e riandare avanti, Dio mio si sta solo accarezzando ed io mi sto eccitando come un quindicenne, senta la mia erezione farsi più viva che mai, mi perdo nel vedere le sue dita che sfiorano la sua intimità, senza mai affondare in essa, piccoli cerchi accennati con l'indice, mi stanno portando sull'orlo della pazzia.
Il mio nome sussurrato dalle sue labbra, mi riporta alla realtà, il suo viso così concentrato in quell'espressione di piacere che solo io posso darle, velocemente mi privo dei vestiti, seguito in ogni movimento dai suoi occhi resi ancora giù scuri dal piacere, mi avvicino al letto e afferro le sue caviglie portandola verso di me.
Un sorriso le illumina il volto appena capisce le mie intenzioni
- Edward, non... - non le do il tempo di continuare, m'impossesso delle sue labbra invadendo la sua bocca, cerco la lingua, ci gioco la stuzzico, le mani accarezzano le sue lunghe gambe.
- shh - mi stacco da quel corpo che m'attira come una calamita, l'accarezzo con lo sguardo, ne studio ogni minimo dettaglio. e' stupenda, i lunghi capelli le ricadono in boccoli leggeri sulle spalle incorniciando il suo ovale perfetto, gli occhi accesi dall'eccitazione sembrano pozze di cioccolata, caldi, avvolgenti. Le labbra rosse per il bacio appena dato niente è più bello d questa meravigliosa creature che è solo mia.
Lentamente faccio risalire le mani sulle sue gambe, accompagnandole a dei baci leggeri alternati da piccoli sfioramenti dei denti. Prendo tempo con lievi sfioramenti con il naso all'interno delle sue gambe fino ad arrivare alla sua eccitazione che trovo estremamente bagnata, soffio scopre quel misero pezzetto di stoffa, vedo Bella contorcersi per il piacere dell'attesa, artiglio il perizoma e lentamente lo sfilo via, spinto da non so cosa, lo porto vicino al mio naso ed aspiro il suo profumo di donna.
- Il tuo profumo mi fa impazzire, ma adesso voglio il tuo sapore -  le lancio uno sguardo carico di desiderio e per farle capire meglio le mie intenzioni passo lentamente la lingua sulle labbra, Bella dilata per un secondo gli occhi facendomi capire che non vede l'ora che metta in pratica il mio obiettivo.
Abbasso lo sguardo,  rimanendo estasiato nel contemplare il fulcro del suo piacere, completamente depilato come piace a me.
Mi chino sul suo corpo nudo, inizio ad assaporare la pelle percorsa dai brividi di piacere, le mie mani massaggiano delicatamente le cosce toniche, mi faccio sazio finché non riesco a baciare il centro del suo piacere, piccoli baci che si alternano a soffi delicati sulla pelle accaldata della sua intimità, le mie dita iniziano a farsi strada dentro di lei, mentre con la lingua continuo a stuzzicare il clitoride.
Mi disseto con il suo nettare mentre non le do tregua con le mie dita, adoro vederla che si dimena sotto le mie mani, sotto il mio corpo.
m'impossesso delle sue labbra mentre porto una sua gamba sul mio fianco
- ti amo amore mio - il sussurro della sua dolce voce, mi riempie le orecchie.
Lentamente godendo di ogni centimetro affondo in lei, il suo volto in preda all'estasi del piacere, le labbra torturate dai denti mentre le sue mani accarezzano i muscoli tesi delle mie braccia.
Questo suo modo di fare mi manda fuori di testa, voglio sentirla di più, porto le sue gambe sulle mie spalle
- oddio Edward, mi fai morire così! -
- E' quello che voglio amore -  il sorriso illumina il suo volto arrossato dal piacere,
- oh si...Edw....ahhhhh-
- così amore mio, insieme - il piacere ci travolge come un'onda potente e quasi inaspettata.
***
Ricado sfinito sul cuscino, è l'ennesima notte che la sogno. Non ho un attimo di pace da quando è sparita dalla mia vita, non faccio altro che pensare a lei e sognarla come mai m'è capitato prima. Quanto un cuore può soffrire per amore, perché sento che il mio ormai sta quasi scoppiando. Devo ritrovarla, devo riportarla a me e con me deve vivere il nostro amore

Bella


Questa sera voglio stupirlo. Ho deciso di farlo morire e  per questo ho scelto un abito in seta nero, con lievi trasparenze sul davanti, che fascia perfettamente il mio seno e lascia scoperta tutta la schiena. Ricontrollo un 'ultima volta il trucco leggero, due gocce di profumo, il suo preferito e scendo in giardino.
Tutto è perfetto, gli alberi illuminati da mille lucine bianche, vasi di fiori in ogni dove, la musica riempie l'aria con le sue dolci note, nascondendo il chiacchiericcio degli invitati.
Mi fermo e  lo cerco con lo sguardo, finché non lo trovo, in piedi di spalle mentre parla con la sorella. E' bellissimo avvolto nel completo nero, la giacca  evidenzia ancora di più quelle spalle larghe che sanno proteggermi  e i pantaloni fasciano perfettamente i muscoli tonici delle gambe. Come se sentisse il mio sguardo su di lui, lentamente si gira cercando i miei occhi che subito incontra.
Lo vedo dilatare i suoi mentre li fa scorrere lungo il mio corpo, un sorriso illumina il suo volto, mentre  mi sussurra un " sei bellissima" con quelle labbra peccaminose che voglio  mordere e leccare.
- Bella! - il mio nome pronunciato da una voce famigliare, mi fa voltare di scatto. Il mio sguardo ricade su un petto ampio fasciato dalla camicia bianca, sposto leggermente il mio sguardo verso l'alto e trovo due occhi neri come la pece che fissano bramosi il mio corpo, che schifo!
- Jacob - rispondo con freddo distacco
- oggi sei più splendida del solito Bella, un incanto per gli occhi - no vi prego ditemi che non ci sta  provando ancora
- si si va bene, scusa Jacob ma ho visto delle persone con cui devo parlare, scusami -
faccio per andare via, quando la sua mano mi blocca e tirandomi leggermente verso di sé mi chiede di ballare con lui la prossima canzone lasciando un bacio sul dorso della mia mano. Viscido!
- Mi dispiace Jacob, ma non contarci troppo -
Sono intenta a parlare con mr. Rogers, un cliente di mio padre, quando lo vedo avanzare verso di me, in mano due calici di champagne, mentre mi porge il mio, sussurra al mio orecchio il suo desiderio per me. Mi basta sentire quel timbro roco nella sua voce per eccitarmi all'idea di ciò che ha in mente, ma  quando aggiunge che mi vuole subito, con un tono che non ammette repliche, capisco che vuole giocare e non vedo l'ora di giocare anchio.
Un raggio di luce colpisce il mio volto risvegliandomi dal dolce sonno. Alla mia destra, Edward continua a dormire, è sempre così pacifico quando è tra le braccia di morfeo, molto diverso dall'uomo che ieri notte mi ha fatto perdere la ragione, basta questo per ritrovarmi a viaggiare nei ricordi della notte passata, di come la sua mano sfiorava il mio corpo mentre la sua bocca amava ogni lembo di pelle che riusciva a raggiungere. Il ricordo dei nostri nomi sussurrati mentre ci amavamo, perdendoci l'uno nello sguardo dell'altro, delle lunghe coccole dopo aver fatto l'amore.
- buongiorno bell'addormentata - la voce di Edward, ancora roca per il sonno, mi riporta al presente.
La sua bocca corre lungo il mio collo, donandomi brividi di piacere. Un gemito lascia le mie labbra nello stesso momento in cui un mio capezzolo viene risucchiato nella sua bocca
- Edwaaaard! -
lo sento ridere e scivolare sempre più in basso lungo il mio ventre, le sue mani massaggiano i seni senza sosta, sento le sue mani in ogni punto del mio corpo, carezze alternate a piccoli massaggi delicati, che hanno il potere di portarmi in uno stato d'estasi.
Mi rilasso sotto il suo tocco esperto e delicato, fino a quanto sento la sua lingua farsi largo nella mia intimità, improvvisa, veloce, un grido di sorpresa lascia la mia gola, un dito si appoggia fulmineo sulle mie labbra.
- Shhh, non ti piace il buongiorno, amore? - Domanda scettico.
Non rispondo. Passo la mano in quella morbida chioma ramata, sorrido osservando quei smeraldi che mi osservano curiosi, una leggera pressione della mano ed il sorriso spuntargli in quelle labbra peccaminose
- lo immaginavo. -
Neanche finisce di parlare che riprende a darmi piacere come solo lui sa fare.
***
Mi sveglio all'improvviso, guardando intorno  l'unica cosa che riesco a vedere è la mia camera, non quella di Edward dove credevo di essere, ma la mia. Ripenso a quello che è successo ieri sera e, purtroppo i miei ricordi non corrispondono ai desideri, la sera a parlare con Alice a piangere sulla sua spalla, non corrisponde alla notte di passione che ho vissuto nei miei sogni. Non riesco a fermare le lacrime quando la consapevolezza che tutto quello  ho sognato, non potrà avverarsi, perché per lui non sono stata niente, se non una piccola insignificante parentesi della sua vita.