giovedì 18 ottobre 2012

Capitolo 15

Pov. Edward:



- Che stai facendo? -  Domando esasperato dal fatto di sentire uno sguardo fisso su di me
- niente ti osservo. -
- Per quale motivo? - Domando stranito, è la prima volta che una persona mi dice apertamente che mi guarda dormire.
- Sei bello quando dormi...-
- Grazie anche tu - mormoro baciandole delicatamente la spalla
- e.... russi - cosa?!
- Io non russo! - Rispondo indignato, lo so per certo ecchecavolo, io non posso russare.
- Oh si che russi mio caro e sbuffi come un treno. Per niente sexy, devo dire - mormora tra se come se stesse pensando ad alta voce.
- Dovevo saperlo prima di dirti di si. - Il sorriso divertito le illumina il volto, mentre con il suo corpo sovrasta il mio, lo sguardo acceso da una luce particolare che la rende ancora più giovane di quello che è, non riesco a trattenermi, una mano scivola ad afferrare l'angolo del cuscino al mio fianco e senza darle il tempo di capire la colpisco, lasciandola a bocca aperta per il mio gesto infantile, una risata divertita risuona nell'aria e solo quando sento i miei occhi umidi m'accorgo che sono io che rido di gusto, vedendo Bella sdraiata sulle mie gambe, con il sedere scoperto dalla mia tshirt, lasciando il bella mostra dei microscopici slip di pizzo bianco.
Con il viso rosso e i capelli arruffati fa forza sulle braccia, sembra una leonessa,
- ma sei deficiente? -
Non rispondo, mi limito a tirarle addosso l'altro cuscino e questa volta la becco in faccia
- ok Cullen e guerra sia! -
Era da tanto che non mi divertivo così, semplicemente con una guerra con i cuscini, sembra essere tornati adolescenti, è questo che vuol dire essere innamorati?
Ennesimo colpo schivato da parte mia, mentre lei incassa ancora un altro, ci inseguiamo dentro e fuori dal letto guerra aperta senza esclusione di colpi.
Ritrovarsi a rincorrersi come bambini, ridere fino a non riuscire più a respirare e non fermarsi, fino a cadere stremati sul letto, abbracciati così stretti fino a voler essere una sola persona, gli occhi che scrutano le nostre anime, mentre i respiri si confondono con baci lenti e delicati, labbra che si accarezzano per poi dare spazio alle nostre lingue di giocare a rincorrersi. Si cercano, si toccano fino ad infiammare i nostri corpi in baci sempre più appassionati.
La bocca scivola sulla pelle, lenta ed affamata non trascura nemmeno un centimetro ed io mi ritrovo ad ansimare vergognosamente,
- Be…. Bella, sei… sei… mera…. vigliooo…ahhhhhhh saaaaa - parole disconnesse escono graffiate dalla mia voce roca per il piacere
Le sue labbra avvolgono dolcemente il mio membro, mentre con le mani segue linee immaginarie sulla mia pelle ormai accaldata da questo attacco inatteso. La lingua accarezza la mia lunghezza e le mie mani affondano in quei capelli setosi, quasi a cercare un appiglio prima di cadere in un vortice di piacere infinito nel momento in cui, come un'assetata cerca di abbeverarsi dalla mia stessa essenza.
Lo sguardo deciso, mentre con la punta della lingua sfiora le labbra rosse, s'abbassa per darmi un veloce bacio a stampo, per poi scivolare lentamente intorno alla mia erezione.
La sua carne bollente accarezza la mia pelle, mille scosse pervadono il mio corpo, mentre con le sue piccole mani porta in alto le mie, abbassandosi così tanto che i sui capelli solleticano il mio viso e quei piccoli capezzoli turgidi carezzano il mio petto. La bocca tortura divinamente il mio collo, mettendo in difficoltà ogni mio movimento. Baci si susseguono, sempre più voraci. Avide, le nostre lingue emulano il movimento dei nostri corpi in una danza sensualissima. Mi sembra di essere trasportato al di fuori del mio corpo.
Vedo Bella muoversi, suadente sopra di me, immobilizzato, non posso far altro che assecondare ogni suo movimento, anche se questo ritmo lento mi sta uccidendo. Punto i piedi al letto e spingo in alto bacino, nello stesso momento un gemito abbandona le sue labbra, sorrido divertito, la mia piccola provocatrice….
Abbasso il bacino, per lasciarle ancora un po' di comando e poi lo spingo nuovamente in alto, la testa buttata all'indietro, il respiro strozzato dai gemiti di piacere che le affollano la gola, una mano abbandona il mio braccio per affondare in quei fili di seta scura. Dondola, ansimante e bollente su di me, che rimango incantato a guardarla. Prova a parlare, più volte, ma la gola secca le fa morire le parole, solo versi e gemiti, provocanti mugolii che si trasmettono alla mia eccitazione. Sistemo con un po' di fatica un cuscino sotto di me, mi sento affondare in quella carne calda e bagnata ancora di più, e mi sembra maledettamente stretta.
- Che… stai…. facendo? - Domanda ansimando, incuriosita da questo mio gesto
- Fidati piccola. -
Afferro il suo fianco per tenerlo ancora più ancorato al mio bacino e affondo una, due, tre volte una mano risale verso il suo seno, mi aggrappo ad esso, lo stringo, tirando appena quel bottoncino che voglio tenere in bocca, assecondo questa mia voglia e la porto vicino a me, alle mie labbra, lo succhio ci gioco con la lingua per poi mordicchiarlo e tenderlo leggermente con i denti.
- Bella…piccola… - Vengo, appena prima della sua richiesta di non fermarmi e non mi fermo, continuo, come continua lei a muoversi su di me, sempre più veloce, sempre più a fondo, finché la vedo irrigidirsi ed accasciarsi su di me, il volto appoggiato alla mia spalla. E stiamo così, abbracciati per non so quanto tempo, finché non sento la sua risata solleticare il mio orecchio
- Perché ridi? - Domando incuriosito
- Perché all'inizio stavamo giocando a cuscinate come dei bambini e poi ci siamo trovati a fare l'amore come due ninfomani. - 

 ******************



- Forza pigrone è ora di alzarsi. - Neanche il tempo di assimilare l'ultima parola che le coperte vengono scaraventate lontano dal mio corpo. Alzo la testa, ancora mezzo addormentato e la figura di Bella già vestita mi ridesta in fretta.
- Dove stai andando? - Domando stranito, fino a mezz'ora fa ci stavamo rotolando tra le lenzuola ed ora è pronta per andarsene.
- Dove stiamo andando mio caro, - sorriso sadico sul viso e le mani ai fianchi non preannunciano nulla di buono. - Forza alzati dormiglione che non sei altro, è una splendida giornata per fare un po' di corsa. -
- Bella non puoi dire sul serio, non preferisci restare tutto il giorno in casa a coccolarci?- Soppesa la mie parole per un secondo prima di darmi una risposta.
 - Naaaaaa - risponde scuotendo leggermente la testa, ma quei fili ramati le accarezzano ugualmente l'ovale perfetto che è il suo volto.
- Ma dai tesoro, non puoi pretendere che un povero invalido si metta a fare jogging-
Il suo sopracciglio saetta verso l'alto mentre gli occhi a fessura mi osservano attentamente, cerco di sostenere il suo sguardo ma quando anche il suo piede prende a picchiettare sul pavimento inizio a temere per la mia salute, invece lei mi stupisce, con aria felina s'avvicina al letto e s'abbassa verso di me, ad un millimetro dal mio viso
- stanotte non mi hai dato l'impressione di essere così invalido!- Sussurra languida al mio orecchio  - be' sai com'è..... quello è un muscolo involontario-
- si, so com'è.... e so anche che se non ti alzi entro 3 secondi, dovremo rinunciare ad un bel po' di movimento per l'invalidità del tuo muscolo involontario. - 
Ok, dopo questa velata minaccia, mi è venuta proprio voglia di una bella corsetta.
Dopo mezz'ora sono pronto per la corsa, Bella comodamente seduta sul divano osserva il mio abbigliamento con aria critica,
- che c'è? - Domando stranito
- uhm… niente, ti preferisco con i jeans sai? - Come?! Questa non l'ho proprio capita.
- Ma non dovevamo andare a fare jogging? -
- Oggi è sabato mattina, giusto? -
- Ovviamente si, - rispondo titubante, chiedendomi cosa si sia fumata mentre dormivo, sicuramente qualcosa che s'è portata da casa visto che qui non ci sono sostanze dubbie.
- E non ti dice nulla che oggi sia Sabato e che quasi l'intera città sia già tappezzata di rosso? - Sorriso radioso e occhi che brillano di luce propria, assomiglia ad una bambina mentre dondola da un piede all'altro.
- Al momento no Bella, mi spiace. -
Il tempo di cambiarmi e ci ritroviamo in strada, ed effettivamente è vero, in ogni dove ci sono le bandierine dei Red Sox, inizio a capire cosa intendeva Bella.
Mi volto verso di lei e vedo che fruga nella sua borsa, finché raggiante non mi mostra due biglietti. Sono per la partita di oggi, la finale dei Red Sox .
- Ma come hai fatto a trovare questi biglietti? Sono praticamente introvabili - Il stupore nella mia voce si fa sentire forte e chiaro
- li avevo da un po'….. pensavo che questo fosse un buon modo per iniziare la nostra giornata. -
- E' un modo splendido, non poteva iniziare meglio - le mie labbra raggiungono la pelle delicata del suo collo per poi lasciare un dolce bacio.
- Edward, però prima dobbiamo passare da me, dovrei cambiarmi, non posso andare in giro con gli stessi vestiti di ieri.-
- Ogni tuo desiderio….. -
Con una passeggiata raggiungiamo il suo appartamento, e mentre io mi avvio, dopo non poche discussioni,  al piccolo bar per prenotare  la nostra colazione lei va al suo appartamento per cambiarsi. 
Sto mangiando tranquillamente una ciambella quando la sua voce, fintamente indignata mi fa voltare verso di lei,
- e meno male che dovevi aspettarmi! - Aria da cucciolo smarrito in cerca di un perdono che trovo subito non appena i suoi occhi incontrano i miei.
- Scusa! Prometto che la prossima volta ti aspetterò, ma avevo una fame da non vederci più. -
- Lo vedo, hai tutta la bocca sporca di zucchero a velo - sussurra appena prima di poggiare le sue labbra sulle mie e succhiare via tutta la polverina dolciastra.
- Dug, mi porteresti un cappuccino e un muffin? -

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